Ogni volta che metto in ordine continuo a spostare il ritaglio di giornale su mio padre da un quaderno all'altro, da un libro, a una busta. Ripiegato in pezzettini sempre più piccoli, stropicciato e ingiallito.
Mi chiedo se come per le goccine me ne libererò un giorno con premeditazione o se finirà buttato per errore insieme a milioni di biglietti di auguri di natale 1998.
Ma in fondo chicazzosenefrega.