Leggo da Facebook che molte persone ti dicono addio sollevate.
Ti accusano di essere stato un anno aspro, difficile e spietato.
Io invece ti saluto con una pacca sulla spalla e ti ringrazio.
Sei stato un anno complicato ma molto costruttivo.
Sei stato l'anno della casa. Del rogito, dei fogli excel e delle scelte.
Sei stato l'anno della pole dance. Delle prime conquiste, delle rivincite e del mio primo palcoscenico.
Sei stato l'anno senza attacchi di panico. Della paura guardata in faccia e superata.
Sei stato un anno fitto di famiglia e denso di amici.
Sei stato l'anno dell'indeterminato in torre che ha aperto uno squarcio sul futuro.
Sei stato un anno che ha riconfermato l'amore e ha accresciuto la complicità.
Sei stato un anno dove sicuramente ci sono state anche cose brutte ma ora non le ricordo perchè sono scivolate tutte via.
Sei stato un anno in cui ho stretto i denti un sacco ma ho pianto molto poco.
Oggi ti saluto consapevole che il 2015 inizierà chiudendo un cerchio.
La casa, la casa, la benedetta casa.
Fremo da mesi. Scalpito da settimane. Non parlo d'altro da giorni.
Vicino a me c'è la persona giusta con cui iniziare questo gioco da adulti.
Sarà una gran figata.
Ciao.
Buona fine e miglior principio
LEAVE ME OUT - PART 2 -
GIALLO E' BELLO
31/12/14
26/12/14
Ci siamo quasi...
E' passato molto più di un anno da quando iniziavamo a fantasticare su quella che sarebbe stata casa nostra.
Eravamo partiti con un budget ridottissimo e la volontà di accontentarci.
"Tiriamo giù due muri e rifacciamo il pavimento".
La piantina della casa era magnifica. Gli spazi enormi. Le condizioni complessive discrete.
Sarebbe stata stupenda comunque.
Poi un'inaspettata serie di fortunati eventi ha rimescolato tutte le carte in tavola.
Due lavori anzi che uno. Due stipendi anzi che uno. Le benedette detrazioni.
E' passato molto più di un anno e la casa non è ancora finita,
Sta venendo molto più che magnifica. Molto oltre come avrei mai sperato.
Mi sembra la casa più bella che io abbia mai visto e mentre giro per le stanze non mi sembra ancora possibile che sia davvero lei, la nostra casa.
Non assomiglia più a quella che avevamo visto.
Abbiamo rotto e ricostruito ogni angolino.
Abbiamo tirato giù due muri e rifatto il pavimento. Abbiamo rifatto tutti gli impianti. Abbiamo rifatto due bagni. Cambiato la caldaia. Sostituito gli infissi. Cambiato le porte.
Per mesi non c'è stato un solo centimetro che fosse a posto. Per mesi abbiamo risparmiato ogni singolo euro. Per mesi abbiamo scelto colori, maniglie, piastrelle, rubinetti, pensili. Per mesi abbiamo ricorso operai e errori e conti su un foglio excel.
Ora è quasi finita. Manca pochissimo.
Ora è davvero tempo di fare gli scatoloni perchè fra un po' si entra.
Ora è davvero tempo di scegliere i piatti e i bicchieri.
Vorrei andare a vederla in continuazione e quando ci entro non vorrei mai dover andare via. Non mi sembra possibile che tra un mese mi sveglierò e mi addormenterò lì tutti i giorni.
Ma la cosa più incredibile di tutte è che tra un mese non dovrò più salutarti la notte e vederti andare via.
Eravamo partiti con un budget ridottissimo e la volontà di accontentarci.
"Tiriamo giù due muri e rifacciamo il pavimento".
La piantina della casa era magnifica. Gli spazi enormi. Le condizioni complessive discrete.
Sarebbe stata stupenda comunque.
Poi un'inaspettata serie di fortunati eventi ha rimescolato tutte le carte in tavola.
Due lavori anzi che uno. Due stipendi anzi che uno. Le benedette detrazioni.
E' passato molto più di un anno e la casa non è ancora finita,
Sta venendo molto più che magnifica. Molto oltre come avrei mai sperato.
Mi sembra la casa più bella che io abbia mai visto e mentre giro per le stanze non mi sembra ancora possibile che sia davvero lei, la nostra casa.
Non assomiglia più a quella che avevamo visto.
Abbiamo rotto e ricostruito ogni angolino.
Abbiamo tirato giù due muri e rifatto il pavimento. Abbiamo rifatto tutti gli impianti. Abbiamo rifatto due bagni. Cambiato la caldaia. Sostituito gli infissi. Cambiato le porte.
Per mesi non c'è stato un solo centimetro che fosse a posto. Per mesi abbiamo risparmiato ogni singolo euro. Per mesi abbiamo scelto colori, maniglie, piastrelle, rubinetti, pensili. Per mesi abbiamo ricorso operai e errori e conti su un foglio excel.
Ora è quasi finita. Manca pochissimo.
Ora è davvero tempo di fare gli scatoloni perchè fra un po' si entra.
Ora è davvero tempo di scegliere i piatti e i bicchieri.
Vorrei andare a vederla in continuazione e quando ci entro non vorrei mai dover andare via. Non mi sembra possibile che tra un mese mi sveglierò e mi addormenterò lì tutti i giorni.
Ma la cosa più incredibile di tutte è che tra un mese non dovrò più salutarti la notte e vederti andare via.
13/10/14
Vortici
Breve elenco di promemoria in ordine sparso per me stessa medesima:
1) La casa è al livello sfascio di massimo livello ma verrà una figata incredibile
2) Il periodo delirante delle scelte/decisioni/progetti mi ha fatto maledire quel posto migliaia di volte ma so che amerò ogni singolo centimetro di quel posto perchè ogni dettaglio è stato discusso, valutato e voluto. Ogni maniglia, piastrella, muro, interruttore. Il pensiero di non esserci "ritrovati con un prodotto finito" ma averlo idealmente costruito in mesi interminabili mette addosso una gran bella sensazione
3) Sto già pensando al menu delle innumerevoli gloriose inaugurazioni. Il pensiero di poter invitare amici in casa Nostra mi rende impaziente.
4) Pole dance si sta rivelando una grande sfida e a ogni livello successivo ottengo le mie conquiste. Il pensiero che sia così difficile - e così tanto per me - mi inorgoglisce stupidamente. Alla mia prima V riuscita senza preavviso avrei voluto una foto della mia faccia
4bis) Sono abbastanza al di sotto della media della mia classe ma ogni volta che provo a chiedere se non è il caso che cambi corso retrocedendo le mie compagne insorgono e insistono perchè mi vogliono con loro. Vogliono proprio me, da sola, per la prima volta dopo un casino di tempo in esplorazione verso territori nemici. Quella scema in mutande che balla da sola mentre l'insegnante si volta a cambiare i cd. Vorrei si potesse fotografare anche questa cosa.
5) Avere così tanto fuori dal lavoro rende il lavoro un brigoso intermezzo di tempo prima e dopo la vita. L'unica frustrazione che percepisco ora è l'attesa della casa finita. Per tutto il resto, sono serena e mi concedo di sentirmi felice
6) L'amore dopo quasi sei anni è una cosa nuova e inaspettata. Mi mette spesso un casino di voglia di dire agli altri che stanno sbagliando tutto ma so che non si può.
7) Andate in terapia. Tutti. Seriamente. Fatelo.
1) La casa è al livello sfascio di massimo livello ma verrà una figata incredibile
2) Il periodo delirante delle scelte/decisioni/progetti mi ha fatto maledire quel posto migliaia di volte ma so che amerò ogni singolo centimetro di quel posto perchè ogni dettaglio è stato discusso, valutato e voluto. Ogni maniglia, piastrella, muro, interruttore. Il pensiero di non esserci "ritrovati con un prodotto finito" ma averlo idealmente costruito in mesi interminabili mette addosso una gran bella sensazione
3) Sto già pensando al menu delle innumerevoli gloriose inaugurazioni. Il pensiero di poter invitare amici in casa Nostra mi rende impaziente.
4) Pole dance si sta rivelando una grande sfida e a ogni livello successivo ottengo le mie conquiste. Il pensiero che sia così difficile - e così tanto per me - mi inorgoglisce stupidamente. Alla mia prima V riuscita senza preavviso avrei voluto una foto della mia faccia
4bis) Sono abbastanza al di sotto della media della mia classe ma ogni volta che provo a chiedere se non è il caso che cambi corso retrocedendo le mie compagne insorgono e insistono perchè mi vogliono con loro. Vogliono proprio me, da sola, per la prima volta dopo un casino di tempo in esplorazione verso territori nemici. Quella scema in mutande che balla da sola mentre l'insegnante si volta a cambiare i cd. Vorrei si potesse fotografare anche questa cosa.
5) Avere così tanto fuori dal lavoro rende il lavoro un brigoso intermezzo di tempo prima e dopo la vita. L'unica frustrazione che percepisco ora è l'attesa della casa finita. Per tutto il resto, sono serena e mi concedo di sentirmi felice
6) L'amore dopo quasi sei anni è una cosa nuova e inaspettata. Mi mette spesso un casino di voglia di dire agli altri che stanno sbagliando tutto ma so che non si può.
7) Andate in terapia. Tutti. Seriamente. Fatelo.
04/05/14
So wake me up when it's all over (n. 2)
Ok. E' ufficiale.
Non capisco più una minchia.
Per una cosa che viene decisa spuntano fuori altre mille incognite.
Appena metto un punto fermo su qualcosa poi si riapre il dubbio.
Le mie uniche certezze:
- avrò una cucina rossa
- la tv enorme
- le piastrelle dei bagni
- il pavimento
Vista così, sembra di aver già fatto praticamente tutto.
E invece i preventivi mi osservano insidiosi pieni di voci a me incomprensibili.
La sensazione è quella di essere ancora in alto mare (sul Titanic).
In realtà abbiamo già scremato e limato tantissime cose.
Non si arriva mai al dunque. Si fa beffe di noi. Si fa rincorrere per poi scattare veloce appena sembra di averlo raggiunto.
Ci riaggiorniamo a quando arriveranno gli operai in casa.
E ci saranno i primi maroni.
E rimpiangerò questi placidi momenti di pura carta e fogli excel.
Non capisco più una minchia.
Per una cosa che viene decisa spuntano fuori altre mille incognite.
Appena metto un punto fermo su qualcosa poi si riapre il dubbio.
Le mie uniche certezze:
- avrò una cucina rossa
- la tv enorme
- le piastrelle dei bagni
- il pavimento
Vista così, sembra di aver già fatto praticamente tutto.
E invece i preventivi mi osservano insidiosi pieni di voci a me incomprensibili.
La sensazione è quella di essere ancora in alto mare (sul Titanic).
In realtà abbiamo già scremato e limato tantissime cose.
Non si arriva mai al dunque. Si fa beffe di noi. Si fa rincorrere per poi scattare veloce appena sembra di averlo raggiunto.
Ci riaggiorniamo a quando arriveranno gli operai in casa.
E ci saranno i primi maroni.
E rimpiangerò questi placidi momenti di pura carta e fogli excel.
27/04/14
So happy toghether
Ho sempre avuto due certezze.
La prima è che odio lo sport.
Ogni sport.
Mi irrita fare fatica. Sudare. Lo sforzo fisico mi sembra un'inutile spreco di energie.
Ed è un'opinione che ho strutturato e rafforzato negli anni.
Perchè non è stata un'irragionevole presa di posizione.
Ginnastica artistica. Nuoto. Pattinaggio artistico. Ginnastica ritmica. Pallavolo. Basket. Acqua Gym. Capoeira.
Ho dato allo sport innumerevoli possibilità di conquistarmi. Di farmi sentire bene con me stessa. Di farmi sfogare e rilassare.
Ogni volta la stessa conclusione. Bestemmie mentre preparo la borsa. Bestemmie mentre vado. Bestemmie durante. Bestemmie dopo. Trascinata solo dal bilancio economico di non aver buttato via i soldi dell'iscrizione.
La seconda è che ho serissimi problemi con tutto ciò che è vagamente femminile e mi riguarda.
E' più forte di me.
Che sia una risposta acida a un complimento, o un saccone per nascondermi le tette, io proprio non mi ci trovo.
Ogni volta che devo abbandonare la mia divisa di jeans e adidas mi sento a carnevale. "Ok, a questo matrimonio mettiamoci i tacchi e travestiamoci da donna".
Alla lezione di prova - rigorosamente scelta come ennesimo pigro esperimento per vicinanza della palestra rispetto a casa - mi è bastata la coreografia di riscaldamento.
"Cammina!" è stata l'istruzione urlata da Gloria.
E lì, traballante sulle mezze punte, con i miei pantaloncini di Decathlon comprati mesi prima perchè "magari ogni tanto andiamo a correre" (ma quando mai?), con la mia manina attorno al palo e i calzini a righe, mi sono sentita per quattro secondi bellissima.
Poi l'istruzione successiva di Gloria è stata "Onda!" e l'incanto è svanito. Ero di nuovo una ranocchia goffa e imbarazzata.
Ma avevo già deciso. Volevo fare quello.
Pole Dance.
Oggettivamente questa non è la mia strada. Cioè non mi viene affatto bene.
Faccio onestamente cagare. Ci metto il doppio delle altre allenatissime e magrissime e ventenni ragazze a imparare le cose. Il mio tono muscolare inesistente è stato un enorme ostacolo ad ogni progresso. Il mio riflesso in mutande nello specchio mi mette ancora a disagio. Non c'è stata una volta in cui non mi sia fermata bestemmiando a metà serie di addominali. Ma non c'è stata una volta in cui abbia saltato la lezione perchè non ne avevo mezza. Anzi, la aspetto con ansia a metà della settimana a cancellare ogni scazzo.
Ho degli obiettivi. Imparata una cosa la si perfeziona e si passa a qualcosa di più difficile.
Difficile è la parola chiave.
Perchè è fatica e lividi. Fa male, a volte malissimo rimanere attaccati. Fa paura ritrovarsi a testa in giù e non sapere più da che parte scendere. Per alcune cose serve una forza che ancora non ho.
Ma mi piace tantissimo.
Per dovere di cronaca mi sento anche di precisare che - a differenza di molti ambienti femminili - non c'è della stupida competizione. Ammiri a bocca aperta quella che riesce subito con grazia e naturalezza a fare tutto. Inciti con cori da stadio chi ha paura a lasciarsi andare. E parte l'applauso di gruppo quando finalmente a quell'altra viene quella cosa che provava da settimane. Anche questo mi piace un casino.
[questa immagine scippata da google non è del tutto casuale...per orgoglio personale ci tengo a precisare che io questo LO SO FARE e sorrido]
La prima è che odio lo sport.
Ogni sport.
Mi irrita fare fatica. Sudare. Lo sforzo fisico mi sembra un'inutile spreco di energie.
Ed è un'opinione che ho strutturato e rafforzato negli anni.
Perchè non è stata un'irragionevole presa di posizione.
Ginnastica artistica. Nuoto. Pattinaggio artistico. Ginnastica ritmica. Pallavolo. Basket. Acqua Gym. Capoeira.
Ho dato allo sport innumerevoli possibilità di conquistarmi. Di farmi sentire bene con me stessa. Di farmi sfogare e rilassare.
Ogni volta la stessa conclusione. Bestemmie mentre preparo la borsa. Bestemmie mentre vado. Bestemmie durante. Bestemmie dopo. Trascinata solo dal bilancio economico di non aver buttato via i soldi dell'iscrizione.
La seconda è che ho serissimi problemi con tutto ciò che è vagamente femminile e mi riguarda.
E' più forte di me.
Che sia una risposta acida a un complimento, o un saccone per nascondermi le tette, io proprio non mi ci trovo.
Ogni volta che devo abbandonare la mia divisa di jeans e adidas mi sento a carnevale. "Ok, a questo matrimonio mettiamoci i tacchi e travestiamoci da donna".
Alla lezione di prova - rigorosamente scelta come ennesimo pigro esperimento per vicinanza della palestra rispetto a casa - mi è bastata la coreografia di riscaldamento.
"Cammina!" è stata l'istruzione urlata da Gloria.
E lì, traballante sulle mezze punte, con i miei pantaloncini di Decathlon comprati mesi prima perchè "magari ogni tanto andiamo a correre" (ma quando mai?), con la mia manina attorno al palo e i calzini a righe, mi sono sentita per quattro secondi bellissima.
Poi l'istruzione successiva di Gloria è stata "Onda!" e l'incanto è svanito. Ero di nuovo una ranocchia goffa e imbarazzata.
Ma avevo già deciso. Volevo fare quello.
Pole Dance.
Oggettivamente questa non è la mia strada. Cioè non mi viene affatto bene.
Faccio onestamente cagare. Ci metto il doppio delle altre allenatissime e magrissime e ventenni ragazze a imparare le cose. Il mio tono muscolare inesistente è stato un enorme ostacolo ad ogni progresso. Il mio riflesso in mutande nello specchio mi mette ancora a disagio. Non c'è stata una volta in cui non mi sia fermata bestemmiando a metà serie di addominali. Ma non c'è stata una volta in cui abbia saltato la lezione perchè non ne avevo mezza. Anzi, la aspetto con ansia a metà della settimana a cancellare ogni scazzo.
Ho degli obiettivi. Imparata una cosa la si perfeziona e si passa a qualcosa di più difficile.
Difficile è la parola chiave.
Perchè è fatica e lividi. Fa male, a volte malissimo rimanere attaccati. Fa paura ritrovarsi a testa in giù e non sapere più da che parte scendere. Per alcune cose serve una forza che ancora non ho.
Ma mi piace tantissimo.
Per dovere di cronaca mi sento anche di precisare che - a differenza di molti ambienti femminili - non c'è della stupida competizione. Ammiri a bocca aperta quella che riesce subito con grazia e naturalezza a fare tutto. Inciti con cori da stadio chi ha paura a lasciarsi andare. E parte l'applauso di gruppo quando finalmente a quell'altra viene quella cosa che provava da settimane. Anche questo mi piace un casino.
[questa immagine scippata da google non è del tutto casuale...per orgoglio personale ci tengo a precisare che io questo LO SO FARE e sorrido]
16/03/14
Tre metri sopra il...cortile condominiale. (ci servono i cancelli per la miseria)
Il nostro quinto anno è agli sgoccioli.
Ho fatto un'infinità di previsioni sbagliate e una marea di pronostici totalmente errati.
Oggi in macchina mentre la nostra gita fuori porta veniva portata via dal bip del Telepass direzione Bologna ci ho riflettuto.
Perchè è così facile.
E' facile perdersi nel delta del Po e attraversare un eliporto con i pescatori che ci fanno gesti equivoci e immaginare ridendo di essere finiti dentro il Dharma Project.
E' facile prenderti la mano e farsi trascinare ripetendo il motivetto del 3310 con la batteria scarica.
E' facile dimenticarsi di fare le foto a tutto perchè sono troppo distratta a non perdermi niente e ritrovarsi la sera bestemmiando perchè ho solo uno scatto di merda di una Mini con le ciglia sui fanali.
E' facile farti ridere ogni volta nello stesso modo, inventando le parole delle canzoni e cantando sempre in anticipo le strofe.
E' facile svegliarti alle due di notte per acucchiaiarci e poi fare colazione la mattina dimenticandoci di imboscare i trancini nella borsa.
Sapere cosa è importante, e rispettarlo.
Sapere cosa serve, e averne cura.
E' stato un bel finesettimana.
E' una vita. Bella.
Ho fatto un'infinità di previsioni sbagliate e una marea di pronostici totalmente errati.
Oggi in macchina mentre la nostra gita fuori porta veniva portata via dal bip del Telepass direzione Bologna ci ho riflettuto.
Perchè è così facile.
E' facile perdersi nel delta del Po e attraversare un eliporto con i pescatori che ci fanno gesti equivoci e immaginare ridendo di essere finiti dentro il Dharma Project.
E' facile prenderti la mano e farsi trascinare ripetendo il motivetto del 3310 con la batteria scarica.
E' facile dimenticarsi di fare le foto a tutto perchè sono troppo distratta a non perdermi niente e ritrovarsi la sera bestemmiando perchè ho solo uno scatto di merda di una Mini con le ciglia sui fanali.
E' facile farti ridere ogni volta nello stesso modo, inventando le parole delle canzoni e cantando sempre in anticipo le strofe.
E' facile svegliarti alle due di notte per acucchiaiarci e poi fare colazione la mattina dimenticandoci di imboscare i trancini nella borsa.
Sapere cosa è importante, e rispettarlo.
Sapere cosa serve, e averne cura.
E' stato un bel finesettimana.
E' una vita. Bella.
18/01/14
So wake me up when it's all over
Un'attesa di 8 mesi ha reso tutto indefinito.
Come se quell'obiettivo così enorme continuasse a sfuggirci di mano ogni attimo che passava.
La data continuava ad avvicinarsi senza arrivare mai.
Non credo di aver ancora capito cosa sta succedendo.
Di corsa su per le scale, intimidita per il corridoio vuoto, saltellando di stanza in stanza.
Non devo più chiedere il permesso per aprire il mobiletto del bagno.
Non mi servono più delle fotografie per ricordarmi dov'è il termo della camera da letto.
Non bisogna più memorizzare tutto velocemente prima di andare via.
Posso rotolarmi nella sala e fare avanti e indietro dal balcone alla cucina anche millemilavolte.
Posso fare a pezzi l'orrido mobiletto dell'ingresso e scrivere con la matita sui muri.
Ho aperto per la prima volta una persiana e ho scoperto che non so come si fa a richiudere.
Abbiamo tutto questo spazio enorme da riempire e modificare e studiare.
Abbiamo un milione di cose a cui pensare, da progettare, decidere.
In questa fase di foglio bianco sono un po' in balia della mia ansia.
I soldi, i lavori, gli operai, la cucina, l'armadio, il cavo dell'antenna.
Ma so che ce la faremo. In qualunque modo riusciremo a incastrare tutto, ce la faremo alla fine.
Abbiamo una casa.
Questo è un gran bel punto di partenza.
Come se quell'obiettivo così enorme continuasse a sfuggirci di mano ogni attimo che passava.
La data continuava ad avvicinarsi senza arrivare mai.
Non credo di aver ancora capito cosa sta succedendo.
Di corsa su per le scale, intimidita per il corridoio vuoto, saltellando di stanza in stanza.
Non devo più chiedere il permesso per aprire il mobiletto del bagno.
Non mi servono più delle fotografie per ricordarmi dov'è il termo della camera da letto.
Non bisogna più memorizzare tutto velocemente prima di andare via.
Posso rotolarmi nella sala e fare avanti e indietro dal balcone alla cucina anche millemilavolte.
Posso fare a pezzi l'orrido mobiletto dell'ingresso e scrivere con la matita sui muri.
Ho aperto per la prima volta una persiana e ho scoperto che non so come si fa a richiudere.
Abbiamo tutto questo spazio enorme da riempire e modificare e studiare.
Abbiamo un milione di cose a cui pensare, da progettare, decidere.
In questa fase di foglio bianco sono un po' in balia della mia ansia.
I soldi, i lavori, gli operai, la cucina, l'armadio, il cavo dell'antenna.
Ma so che ce la faremo. In qualunque modo riusciremo a incastrare tutto, ce la faremo alla fine.
Abbiamo una casa.
Questo è un gran bel punto di partenza.
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