Ogni mese guardo il mio estratto conto e calcolo mentalmente quanto manca al grande progetto "io-tu-casa". E' un percorso lento, sia chiaro, siamo sulla media di "Evviva meno 78mila", "Olè meno 77mila".
Un giorno i pianeti saranno allineati e dovrò interrompere questo countdown per rassegnarmi a dover indossare il terribile collare chiamato mutuo. E non sarà sicuramente una pettorina raccomandata dai maggiori esperti cinofili, sarà un collare a strozzo con un guinzaglio lungo vent'anni.
Questa cosa del mutuo e degli impegni a lunghissima scadenza mi mette in uno stato di agitazione incredibile. Non penso che le persone si indebitino a vita a cuor leggero ma c'è una specie di esplosione nucleare quando questo pensiero si scontra con le mie manie di controllo. Inizio a correre ossessiva da un pensiero all'altro. Incastrata al lavoro a vita. E se mi licenziano. E se voglio cambiare io. E se trovo un nuovo lavoro con poche garanzie. E se ci stanchiamo di stare insieme. E se la vita quotidiana ci logora. E se finiscono i soldi. E se non posso avere un cane. E se hai voglia di vitel tonnè???? Boom (ok il boom non è proprio sul vitel tonnè).
E qui arriviamo alla questione psicoterapia. La valvola di sicurezza che dovrebbe disinnescare la bomba prima che tutti questi problemi si presentino.
Spendere tutti quei soldi mi spaventa. Investire su di me mi sembra buttare via risorse in cambio di un punto interrogativo. Perchè siamo al solito punto. Mi guardo allo specchio e dico "Questa è l'ultima volta. Questa è la terapia definitiva. Questa è la svolta. Questa volta riuscirai a creare le basi solide che ti aiuteranno ad essere la persona migliore che sai di poter essere. A sto giro ti libererai del superfluo. Puoi essere molto più felice di così ed è giusto lottare".
Ho paura.
Ho paura di conquistare di nuovo tante verità parziali che sommate assieme non cambiano un cazzo.
Ho paura di scoprire di "esser fatta così" e di dovermi rassegnare a convivere con l'ansia e il controllo e le difese. Perchè è di questo che parliamo.
Sono intelligente abbastanza per sapere che tutta la storia di mio padre è una cosa ancora da elaborare e assimilare. So di avere tante stanze buie da percorrere e almeno dieci livelli ancora prima del mostro finale. Ma dopo? Tornerò mai ad essere quella persona che non tiene d'occhio in continuazione le vie di fuga?
Io è questo che voglio. Voglio una seduta laser che scavi sotto la pelle e rimuova quella parte. Non mi serve - solo - telefonare a mio padre senza tremare. O uscire dalle 6 al lavoro senza preoccuparmi per l'arretrato. O aver voglia di passare il sabato sera al pub senza che sembri la cosa più faticosa del mondo. Non è abbastanza.
Manderei in terapia quasi il 100% delle persone che conosco perchè la ritengo una risorsa straordinaria per tutti. Frustrazioni. Tristezze. Ansie. Insicurezze. Tutti dovrebbero scavare più a fondo e vivere meglio.
Eppure quando mi guardo mi sembra che x me siano soldi buttati.
"Esiste un modo più facile di vivere..."
Anche per me?